UGO FRANCALANCI – L’INCHIOSTRO NELLE VENE.
Scandicci, la Tipolitografia TRE EFFE ha mezzo secolo di storia sulle spalle.
Iniziò come un piccolo laboratorio tradizionale a Soffiano in quel di Firenze: la prima sede fu un garage sotto casa dove, insieme ad alcune polizze di caratteri in vari stili, Ugo Francalanci, storico titolare acquistò e installò una macchina da stampa platina a motore Felix e iniziò a stampare biglietti e partecipazioni di nozze. Adesso è un moderno laboratorio dedito alle più moderne tecniche di grafica digitale a Granatieri nella periferia di Scandicci Ovest al confine di Lastra a Signa.
È dal 2000 che è gestita dai miei due figli – ha spiegato Ugo Francalanci – si principiò nel 1967 con mio fratello Roberto e mia moglie (da qui le Tre Effe con i tre Francalanci ndr).
La mia condizione familiare iniziò nel 1970.
Ma Ugo ha imparato ben prima l’Arte del Tipografo e tra caratteri mobili e l’inchiostro ci ha passato tutta la vita.
«Entrai apprendista in una tipografia il 18 febbraio 1948, per caso, e facendo tutto il percorso divenni nel 1960 capo reparto in uno stabilimento tipografico fiorentino – ha raccontato l’artigiano.
Mi misi in proprio nel 1970 e sono arrivato a un passo dall’essere un piccolo editore, poi… accaddero tante cose dal 1990 al 2000.
Siamo stati fino al 1973 a Soffiano, poi a Scandicci fino al 1986 e da all’ora siamo qui a Granatieri».
Essere un tipografo allora ed esserlo oggi è una cosa totalmente diversa, ha spiegato Ugo: « Era un mestiere ”Analogico”, oggi è una “Specializione digitalizzata” con stampa a sei colori e taglio (Fustellatura digitale).
Ma sta diventando sempre più un lavoro “da terminale”.
Certo la creatività è quasi tutta nelle agenzie pubblicitarie, siamo sempre più esecutori ma… se non avessimo quel bagaglio sulle spalle, questo lavoro non lo potremmo fare bene».
Ingranditi si, modernizzati anche, ma senza eccessi, per non perdere quel carattere e quella sapienza artigiana che contraddistingue il Made in Tuscany.
Poi, come ha sottolineato il tipografo, a una maggiore grandezza aziendale non corrispondono affatto maggiori opportunità: «Siamo sempre stati dei “nani aziendali”, perché le società con altri ci hanno fatto sempre rinunziare. Si vive bene anche così tra di noi».
Adesso l’azienda è tutta nelle mani dei figli Elena e Leonardo, che continuano ad avere tanti progetti per questa storica azienda, lanciati nel futuro dell’era digitale che permette soluzioni impensabili fino a qualche anno fa; ma senza perdere i valori know how che contraddistinguono la tradizione di famiglia. Ed è bello entrare nel laboratorio e vedere accanto ai più moderni robot e macchinari computerizzati in grado di fare uscire cartelloni giganteschi in qualità di stampa fotorealistica in tempo reale e una stanza ‘museo’ con ancora qualche attrezzatura di quei fantastici anni ’70.
…perché senza passato, non c’è futuro!
I Francalanci lo sanno molto bene.
Di CARLO CASINI (pubblicato nel mese di luglio da lastra-a-signa.netweek.it)